Germano Beringheli Prefazione pubblicazione Mondadori (2008)
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Siano consentite, all'estensore di questa monografia di Roberto Comelli, due citazioni storiche, opportune per chiarire, sin dall'inizio, le motivazioni della sua pittura simultanea, del percorso, fatto di scarti improvvisi e compiuto, passando attraverso l'espressione, verso l'artisticità. Disse Duchamp — uno dei due artisti, l'altro è Picasso, che hanno influenzato, con invenzione e straordinaria apertura mentale, la contemporaneità —: "Guardare attraverso, per vedere oltre". Molto tempo dopo, John Cage — il musicista statunitense che aveva concepito la composizione come processo aperto al caso e alla contaminazione dei diversi linguaggi — certo che i dadaisti avessero combattuto l'apparenza, attraverso i processi ideativi della ragione — da Dada, appunto, a I trasparenti, aggiunse, memore probabilmente del ready-made La fontana: "Supponiamo che non sia un Duchamp. Basta girarlo e lo diventa". Le due affermazioni, pertanto, sono stimolanti per interpretare la serie di sottili transizioni operative di Comelli, il pittore contemporaneo che ha realizzato, di fatto, un'opera avvincente per l'inedita flessibilità a un nomadismo regolato da un ventaglio di rimandi continui e alternati, dall'incanto bidimensionale del colore di Matisse alla compenetrazione futurista dei piani. Il dato costante della pittura di Comelli e la caratteristica personale del suo lavoro sono evidenti nell'andamento sincrono e alternato delle differenti "maniere", ovvero in una sorta di evoluzione autonoma, variabile e metastorica, che regge l'immagine. I processi di sviluppo della sua pittura hanno pertanto attraversato lo spazio in modo simultaneo, accentuando gli scatti futuristi, da sinistra a destra sulla superficie e viceversa, nonché dall'esterno all'interno e in profondità. Come osservò Klee, acutamente, il compito dell'artista è rendere visibile l'invisibile: "Se un pittore contempla un prato non è per reificare, con il verde il prato. Deve dipingerlo comunicando il crescere dell'erba". Pertanto le prime immagini figurative di Comelli, affidate al continuo lineare, perseguono in principio l'idea, per poi cedere il passo alla vitalità sfrangiata e decorativa del barocco e, nel più singolare rapporto tra maniera antica e moderna, puntano, decise, a smussarsi, tanto che il loro scomporsi può far pensare.alla 'differenza' di Derrida. Da questo momento Comelli sviluppa tratti cromatici e spatolate dense nelle immagini che ricreano, soggettivamente, la puntigliosa volontà di identificare la realtà artistica con quella verista, seguendo un procedimento comportamentale legato allo spazio temporale tra figurazione e astrattismo. Infatti il suo dipingere è un oscillare per transiti che scorrono tra impressione ed espressione. Per cui è facile constatare come l'operazione artistica di Comelli scopra, attraverso la ricerca, il senso del proprio ruolo 'concettuale' ricreando la realtà nel suo divenire, cogliendone l'aspetto dinamico. In questo modo l'artista mette in evidenza, attraverso la scomposizione dei dati formali del linguaggio pittorico, l'autentica finalità della rappresentazione artistica: ricomporre la sostanza dell'immagine dalla sua apparenza, dalla parvenza, che ha colpito emo-tivamente lo sguardo, alla realtà rappresentata. Un'operazione intellettuale che procede dalla restituzione simbolica e prevalentemente otti-ca del sensibiie al suo accoglimento interiore. L'artista conosce bene, proprio come Cézanne, i passaggi di colore e gli spessori della materia cromatica utili a esaltare la forma, dando vita a una rappresentazione artistica in una com-plessione espressiva delle immagini. Si osservi perciò, nei suoi dipinti — siano essi volti all'accezione figurativa o a quella del-Fastrattismo — l'uso del colore. colore è sempre timbrico (mai tonale) e corrisponde alla sua trasposizione diretta e autoaf-fermagva suha tela, tenendo conto del rapporto con la dimensione esistenziale (lo stesso eser-citato dai pittori americani dell'action painting) piuttosto che delle sue particolari variazioni, ovvero delle graduazioni emotive e sensibili intrise dalla visione di luci e ombre e dall'am-missione allo spettro interiore. Comelli ha proceduto, perciò, nell'interpretazione, dal figurativo (mai iperrealista) all'infor-male (mai naturalistico) senza trascurare la convinzione che l'opera d'arte non è altro che un mezzo visivo per comunicare un atto mentale. Questo suo itinerario può essere influenzato dalla casualità dell'osservazione severa di Kandinskij per cui una figura dipinta verticalmente può diventare altra se il quadro che la contiene è guardato orizzontalmente. Cage, dunque, ha sottolineato l'affermazione di Duchamp che recita come, per disposizione dell'artista, una cosa può diventarne un'altra. Una caratteristica del grande francese fu quella di guardare 'attraverso' per andare 'oltre'. Così è anche nelle opere di Roberto Comelli, che nell'essere guardate vanno oltre, svelando nel a loro spazialità una dinamica tridimensionale frutto delle sue continue ricerche ottico-per-cettive. Il Can-can! — dipinto in orizzontale su più piani e osservato nelle sue trasparenze e per le sue coincidenze, da uno sguardo che non si ferma alla superficie e che penetra le partizioni for-mali dell'opera — è un ingegnoso gioco (Fluizinga) di combinazioni volte all'interno; un -par-lare'. con la pittura, l'immaginazione pensata per superare. nel senso del quadro, la frantuma-zione dell esistenza. Un modo ulteriore, quindi, per portare. 'oltre' la soglia della pittura, una te.M-el'ILt. Vi capace di offrire l'inedito tra arte e rappresentazione sensibile.

(dalla collana “Selezioni d’arte” , Torino, 2008)

(EN) Foreword by Germano Beringheli […] The constant leitmotif behind Roberto Comelli’s painting and his very personal style can be observed in the synchronous and alternating trend of his different ‘manners’: a sort of independent, variable evolution of his own that goes beyond history, which supports the image. The development processes of his painting have traversed space simultaneously, accentuating its futuristic traits from left to right and from right to left, and penetrating it from the outside to reach into the deeper recesses of his work. […] Comelli develops patches of colour and creates his images with thick strokes of the paint on his spatula, satisfying his deep-felt wish to identify the artistic reality with the real world. To achieve this, he follows a behavioural procedure involving time and space, which belongs somewhere between figurative and abstract art. In fact, his painting wavers between transient moments of impressionism and expressionism. For this reason, it is easy to see how, through painstaking research, Comelli’s work reveals the sense of his own conceptual role, recreating the reality in his future, and concentrating on its more dynamic aspects. In this way, by dismantling the formal elements of painting, the painter highlights the true aim of artistic representation: to recompose the substance of the image from its appearance, which is what strikes the emotions of the observer, to the real image that he is trying to depict. This intellectual operation starts from the symbolic and mainly optical restitution of what is being perceived until it is absorbed internally. […] With this in mind, look at the use of colour in his paintings – whether they have figurative or abstract meaning. Colour is always about tone-colour and the fact that it is placed directly and eloquently on the canvas, bearing in mind the existential dimension rather than the dimension of changes of colour, or levels of emotion and feeling, interwoven with light and shadow and admission to the inner spectrum. The great French artist, Duchamp, said that we should look beyond in order to reach what is beyond, and this idea was also expressed by Cage. […] The Can-can! is painted in several horizontal layers, full of transparencies and mergings, drawing our gaze beyond the surface to penetrate the formal partitions into which the work is divided. It is an ingenious game (Huizinga) of pure chance which appeals to the inner spirit, a way of speaking through painting, portraying imagined images in the picture in a way that reaches beyond our fragmented existence. In other words, it is another way of taking a mode of expression which can offer something completely new, involving both art and sensitive portrayal, beyond the threshold of painting.

(FR) Préface par Germano Beringheli […] Le chiffre constant de la peinture de Roberto Comelli, la caractéristique personnelle de son travail se révèlent pleinement dans l’allure synchrone et alternée de ses différentes « manières », c’est à dire dans cette sorte d’évolution autonome, variable et métahistorique qui soutient l’image. Les processus de développement de sa peinture ont donc connu un mouvement simultané, accentuant les élans futuristes de la gauche vers la droite sur la toile, mais également de l’extérieur vers l’intérieur, dans le sens de la profondeur. […] L’artiste développe des traits chromatiques et des coups de brosse denses dans les images qui recréent, subjectivement, une volonté pointilleuse d’identifier la réalité artistique au vérisme, dans un geste pictural lié à l’espace temporel s’étendant entre le figuratif et l’abstrait. Sa peinture oscille continuellement entre l’impression et l’expression. Il est donc aisé de constater que l’œuvre artistique de Comelli découvre, à travers la recherche, le sens de son propre rôle conceptuel recréant la dynamique de la réalité en devenir. Ainsi faisant, en décomposant les données formelles du langage pictural, l’artiste met en évidence la finalité authentique de la représentation artistique, qui est de recomposer la substance de l’image à partir de son apparence, depuis l’impact émotif qu’elle exerce sur le regard jusqu’à la réalité représentée. Cette opération intellectuelle part de la restitution symbolique et surtout optique du sensible pour déboucher sur son accueil intérieur. […] On observera donc, dans ses tableaux – qu’ils soient de tendance figurative ou abstraite – l’emploi que l’artiste fait de la couleur. La couleur est toujours dotée d’un timbre, elle s’impose par sa transposition directe sur la toile, mais elle tient compte du lien existant avec la dimension existentielle et des variations ou graduations émotives et sensibles imprégnées de lumières et d’ombres, sans oublier celle du spectre chromatique intérieur. Le grand artiste français Marcel Duchamp affirmait qu’il fallait savoir regarder à travers pour aller au-delà, ce que soulignait aussi Cage. […] Le Can-can! – peint à l’horizontale sur plusieurs plans et observé, dans ses transparences et pour ses coïncidences, par un regard dont l’acuité ne s’arrête pas à la superficie mais pénètre les partitions formelles de l’œuvre – se révèle être un jeu ingénieux (Huizinga) de combinaisons tournées vers l’intériorité ; c’est là une manière d’exprimer, à travers la peinture, l’imagination pensée pour outrepasser, dans la recherche de sens du cadre, la fragmentation de l’existence et offrir, au-delà du pictural, l’inédit à mi-chemin entre l’art et la représentation sensible.

(DE) Vorwort von Germano Beringheli […] Die Konstante in der Malerei Roberto Comellis, seine ganz persönliche Eigenschaft, zeigt sich in der Gleichzeitigkeit und dem Abwechseln der verschiedenen „Manieren“, in einer Art autonomer, sich verändernder, metageschichtlicher Entwicklung, die die Grundlage des Gemalten sind. Verschiedene Entwicklungsprozesse finden gleichzeitig ihren Weg durch den Raum, wobei futuristische Ansätze die Fläche von links nach rechts und umgekehrt durchziehen, von außen nach innen, in die Tiefe. […] Die Bilder sind durch Farbstriche und dichte Spachtelspuren gekennzeichnet, die ein subjektives Abbild für den festen Willen des Künstlers sind, seine Wirklichkeit mit der veristischen Realität gleichzusetzen und dabei ein Verfahren im Zeichen des Zeiten-Raumes zu verfolgen, zwischen Darstellendem und Abstraktem. Malen bedeutet für Comelli ein Pendeln zwischen Impression und Expression. Er ist immer auf der Suche und entdeckt so die Bedeutung seiner Rolle, d.h. die Wirklichkeit in ihrer Entwicklung, ihren dynamischen Aspekt darzustellen. Durch das Zerlegen der formalen Aspekte seiner „Sprache“ unterstreicht der Künstler die eigentliche Zielsetzung seiner Darstellung: das Wesen des Gemalten, ausgehend von seiner äußeren, den Blick gefühlsmäßig auf sich ziehenden Erscheinung, in der dargestellten Wirklichkeit wieder eins werden zu lassen. Ein intellektuelles Verfahren, das von der symbolischen und vorwiegend optischen Wiedergabe des Gefühlten ausgehend auf dessen innere Aufnahme ausgerichtet ist. Daher ist auf seinen Bildern – darstellend oder auch abstrakt – der Einsatz der Farben besonders eindrucksvoll. […] Die Farbe schwingt, auch in ihrer direkten, sich selbst bestätigenden Umsetzung auf der Leinwand, wobei ihrer Beziehung mit der existentiellen Dimension Rechnung getragen wird, wie auch den in Licht und Schatten getauchten Veränderungen und Nuancen von Emotionen und Gefühlen, bis man schließlich zum Innersten vordringt. Der bedeutende französische Kunstkritiker Duchamp hatte einmal gesagt, man müsse durch etwas hindurchschauen, um darüber hinausgehen zu können, und war darin auch von Cage bestätigt worden. […] Der Can-Can! – ein horizontales Bild auf mehreren Ebenen, das sich in seiner Transparenz und seinen Überschneidungen einem Betrachter darbietet, dessen Blick nicht auf der Oberfläche Halt macht, sondern in die formalen Unterteilungen des Werkes eindringt – ist ein erfindungsreiches Spiel (Huizinga) ins Innere gerichteter Kombinationen; ein Sprechen mit der Malerei, wobei die Vorstellungskraft die Zersplitterung der Existenz überwinden will. Ein neuer Weg, um die Ausdruckskraft des Künstlers, der Kunst und einfühlsame Darstellung miteinander zu verbinden weiß, über die Schwelle der Malerei hinaus zu führen.

(ES) Prólogo de Germano Beringheli […] El dato constante de la pintura de Roberto Comelli, la característica personal de su trabajo, se destacan en la tendencia sincrónica y alterna de las diferentes “maneras”, es decir en una especie de evolución autónoma, variable y metashistórica que rige la imagen. Los procesos de desarrollo de su pintura han atravesado el espacio de manera simultánea, acentuando los impulsos futuristas de izquierda a derecha y viceversa sobre la superficie, y también desde afuera hacia adentro y en profundidad. […] El artista desarrolla trazos cromáticos y pinceladas densas en las imágenes que recrean subjetivamente la puntillosa voluntad de identificar la realidad artística con el verismo, siguiendo un procedimiento comportamental ligado al espacio temporal entre figurativo y abstracto. De hecho su pintura es un oscilar por tránsitos que se mueven entre impresión y expresión. Por eso es fácil constatar cómo la operación artística de Comelli descubre, a través de la investigación, el sentido del propio rol conceptual volviendo a crear la realidad en su devenir, intuyendo su aspecto dinámico. Así el artista pone en evidencia, a través de la descomposición de los datos formales del lenguaje pictórico, la auténtica finalidad de la representación artística: devolver la sustancia de la imagen desde su apariencia, desde su exterioridad que ha capturado emotivamente la mirada, a la realidad representada. Una operación intelectual que procede desde la restitución simbólica y fundamentalmente óptica de lo sensible hasta su acogida interior. […] Obsérvese por lo tanto, en sus pinturas –ya sean figurativas o abstractas– el uso del color. El color siempre es tímbrico y corresponde a su transposición directa y autoafirmativa sobre la tela, teniendo en cuenta la relación con la dimensión existencial, más bien que las variaciones, es decir las graduaciones emotivas y sensibles impregnadas de luces y sombras sin descuidar el espectro cromático interior. Una afirmación del gran pintor francés Duchamp, subrayada también por Cage, fue la de mirar a través para ir más lejos. […] El ¡Can-can! –pintado en horizontal en varios planos y observado, en sus transparencias y por sus coincidencias, por una mirada que no se detiene en la superficie y que penetra las particiones formales de la obra– es un ingenioso juego (Huizinga) de combinaciones vueltas hacia el interior; un dialogar con la pintura, la imaginación pensada para superar, en el sentido del cuadro, la pulverización de la existencia. Otro modo para llevar, allende el umbral de la pintura, un clima expresivo capaz de ofrecer lo inédito entre arte y representación sensible.

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